Finanziamento aggiuntivo per l’assicurazione contro la disoccupazione economicamente sopportabile

20 Maggio 2020 Comunicati stampa

Per coprire gli enormi disavanzi dell'assicurazione contro la disoccupazione, il Consiglio federale intende iniettare nell’assicurazione quest'anno 20,2 miliardi di franchi. Il fatto che esso rinunci parallelamente ad aumentare i contributi salariali è molto importante per l'economia già duramente colpita. Gli imprenditori accolgono favorevolmente anche gli ulteriori passi verso una normalizzazione della vita economica.

Le indennità per il lavoro ridotto (ILR) sono esplose a seguito della crisi dovuta al coronavirus. Attualmente ne beneficiano quasi due milioni di salariati, ossia più di uno su tre. Ciò comporta un notevole onere per l’assicurazione contro la disoccupazione (AD). Sebbene la Confederazione abbia già versato 6 miliardi di franchi all’AD nell’ambito del suo programma di aiuti urgenti, quest’ultima ha bisogno di un sostegno aggiuntivo poiché, secondo il Consiglio federale, entro la fine dell’anno vi è la minaccia di un debito di oltre 16 miliardi di franchi. Il governo chiede dunque al Parlamento un credito supplementare di 14,2 miliardi di franchi per finanziare le indennità 2020 per lavoro ridotto ed evitare un aumento dei contributi salariali all’assicurazione disoccupazione. La legge attuale prevede di fatto un aumento dei contributi quando il livello d’indebitamento del fondo di compensazione supera il limite del 2,5% della massa salariale interessata dall’obbligo di versare contributi, ossia attualmente circa 8 miliardi di franchi. Secondo l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), la domanda di un finanziamento aggiuntivo del Consiglio federale per colmare il disavanzo dell’AD corrisponde ad una necessità urgente. Dato che la Confederazione ha chiuso delle imprese in virtù del diritto di emergenza e ampliato la cerchia dei beneficiari che ricevono indennità per lavoro ridotto, è normale che prenda a carico anche questi costi legati al coronavirus. Il Consiglio federale nutre giustamente dei dubbi che le imprese possano far fronte a un aumento dei contributi salariali in questa grave crisi economica.

Gli imprenditori salutano anche il fatto che il Consiglio federale, parallelamente alla progressiva ripresa dell’economia, voglia gradualmente allentare le misure prese sulla base del diritto d’emergenza. Entro la fine di maggio, le misure COVID-19 destinate ad attenuare la perdita di guadagno degli indipendenti direttamente o indirettamente colpiti saranno soppresse, come pure quelle a favore delle persone che occupano una posizione analoga a quella di un datore di lavoro. Inoltre sarà reintrodotto il termine di preavviso per le indennità ILR. Le altre misure urgenti termineranno come previsto il 31 agosto 2020, allo scadere della durata d’applicazione dell’ordinanza Covid-19 assicurazione disoccupazione.

Inoltre, il diritto alla disoccupazione parziale per gli apprendisti scade alla fine del mese di maggio. Lo scopo è quello di poter proseguire la formazione il più rapidamente possibile. Come ha spiegato il consigliere federale Parmelin nell’ambito di una conferenza stampa, anche le imprese che hanno introdotto il lavoro ridotto possono ora assumere nuovamente degli apprendisti.

Il Consiglio federale ha inoltre creato la base legale che permette il buon funzionamento di un’applicazione di tracciamento che ha lo scopo di contenere l’epidemia in Svizzera (applicazione SwissCovid). L’utilizzo dell’applicazione è volontario, come pure l’avvertimento di persone che sono state troppo vicine a una persona potenzialmente infetta per lungo tempo. Gli imprenditori vedono in questa applicazione uno strumento supplementare che permette di valutare meglio il rischio di infezione da Covid-19. Tuttavia, le indicazioni sulle infezioni fornite dall’applicazione devono essere confermate da un organismo ufficiale mediante un test valido prima che si possa prendere una decisione in merito ad altre misure, come la messa in quarantena dei dipendenti.

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