Rapporti annuali
L'anno degli imprenditori 2023
Il Rapporto annuale 2023 ripercorre un anno entusiasmante per i datori di lavoro, caratterizzato da numerose crisi globali e nazionali. Nonostante le condizioni difficili, l’economia svizzera è riuscita a dimostrare una sorprendente capacità di recupero.
L’anno scorso la grave carenza di manodopera ha continuato a dominare l’agenda politica dei datori di lavoro, costringendo sia l’economia che la politica ad agire. La carenza di manodopera è quindi al centro dell’intervista del rapporto annuale.
L’anno scorso i datori di lavoro hanno potuto registrare importanti successi. Ad esempio, il centro-destra si è rafforzato nelle elezioni parlamentari nazionali. Questo orientamento del parlamento più favorevole alle imprese è fondamentale in vista delle prossime decisioni, che si tratti di politica europea o di finanziamento a lungo termine dei regimi pensionistici.
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L'anno degli imprenditori 2022
Ispirato dall’attuale crisi ucraina e dalle sue conseguenze, dalle turbolenze sui mercati finanziari internazionali e dai progressi piuttosto lenti nei colloqui con l’UE, il rapporto annuale 2022 è tutto incentrato sulle «crisi multiple». Nella grande intervista, i nostri nuovi membri del Comitato esecutivo, Marianne Wildi e Roger Süess, ci raccontano cosa significa un ambiente segnato dalle crisi per il loro settore e per loro come imprenditori. I datori di lavoro accolgono con favore lo «status di protezione S» attivato per la prima volta dal Consiglio federale per un’integrazione rapida e senza complicazioni dei rifugiati ucraini disposti a lavorare nel mercato del lavoro. Nella politica sociale, dopo il Sì all’AVS 21, si può finalmente affrontare di nuovo una riforma dopo 25 anni.
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L'anno degli imprenditori 2021
Sebbene gli eventi che hanno accompagnato il secondo anno di pandemia Covid-19 abbiano continuato a pesare sugli imprenditori, l’efficace campagna di vaccinazione e la variante Omicron, che alla fine è stata tenuta a bada, hanno aiutato l’economia a riprendersi già alla fine del 2021. Nonostante la situazione geopolitica incerta dovuta alla guerra in Ucraina, il rapporto annuale tratta molti temi la cui pertinenza resta intatta per gli imprenditori. È quanto mostra, tra l’altro, il colloquio con Brigitte Lüchinger e Martino Piccioli, membri del comitato direttivo. L’articolo analizza come il telelavoro, nell’ambito del processo di digitalizzazione, abbia ricevuto un ulteriore e duraturo impulso grazie alla pandemia.
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L'anno degli imprenditori 2020
La pandemia di Covid-19, che ha già fatto la sua comparsa nel precedente rapporto annuale, fissa il quadro tematico nel 2020, che passerà agli annali anche per l’Unione svizzera degli imprenditori. In questo contesto, l’articolo di fondo è dedicato alla gestione della crisi in stretta collaborazione con la Confederazione e i partner sociali. Esso spiega così i vari punti salienti di una «cronologia della crisi del coronavirus». Nell’intervista, il consigliere agli Stati Philippe Bauer e il presidente di GastroSuisse Casimir Platzer, entrambi membri del Comitato direttivo dal 2019 e rispettivamente dal 2020, commentano la gestione della crisi da parte della Confederazione, nonché il federalismo in tempo di Covid-19. Successivamente descrivono la situazione dei loro rispettivi settori.
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L'anno degli imprenditori 2019
L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) può vantare diversi successi e pietre miliari per il 2019: due di questi sono la nostra campagna #LifelongLearning lanciata in collaborazione con digitalswitzerland e l’iniziativa Formazione professionale 2030; entrambe rimangono rilevanti anche se quest’anno la crisi del coronavirus domina l’agenda politica. Il 2019 ha segnato anche il primo lustro dell’«Antenne romande». In un’intervista i nostri due nuovi membri del Comitato ristretto, Sophie Dubuis e Urs Kaufmann, discutono le principali priorità della politica dei datori di lavoro e le sensibilità dei settori e delle regioni. Rimangono urgenti anche i grandi cantieri dell’AVS e della previdenza professionale, nell’ambito dei quali le associazioni partner hanno presentato durante i mesi estivi il cosiddetto compromesso delle parti sociali.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2018
O nella lotta a favore di un accordo quadro istituzionale, a favore di uno sblocco delle riforme nel settore degli istituti sociali, nella promozione di forze lavoro giovani e specializzate o nello scambio a livello nazionale e internazionale: l’Unione svizzera degli imprenditori è stata attiva su più fronti nell’ultimo anno. Con cifre, fatti e aneddoti e una grande intervista alla Consigliera federale Karin Keller-Sutter, il Rapporto annuale 2018 offre uno sguardo nei dossier più importanti dei datori di lavoro. Nel rapporto annuale 2018 ci siamo interessati anche alla nuova generazione di lavoratori qualificati. Le pagine di fotografie presentano dei giovani professionisti che l’anno passato hanno messo anima e cuore nella pratica del loro talento in occasione dei campionati nazionali professionali Swiss Skills, facendo al contempo la miglior pubblicità per i loro datori di lavoro e per l’intero settore della formazione professionale.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2017
L’anno scorso, il tema che ha suscitato maggiormente l’attenzione degli imprenditori è stato il progetto di riforma della previdenza vecchiaia. Dopo l’approvazione di misura da parte del Parlamento ad un’estensione irresponsabile delle prestazioni e al termine di una campagna d’opposizione ben concepita, il popolo ha respinto questo progetto. Tuttavia, la pressione a favore della riforma dell’AVS e della LPP rimane elevata. Sono state per contro adottate le disposizioni dettagliate sul nuovo modello di finanziamento nell’ambito della formazione professionale superiore, nonché quelle per l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Inoltre, l’associazione mantello degli imprenditori si è interessata da vicino agli aspetti del mercato del lavoro di domani. Le analisi sono state incluse in uno studio sugli effetti della digitalizzazione e in una pubblicazione con le cifre chiave e gli sviluppi attuali del mercato del lavoro svizzero.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2016
La ricerca di soluzioni per l’attuazione giuridica dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa è stata al centro dell’anno 2016 ed è stata portata a termine con successo in dicembre. Altrettanto dibattuta è stata la riforma della previdenza vecchiaia, la più importante, ma non l’unica sfida di politica sociale. Lo dimostrano ad esempio le iniziative popolari combattute con successo, tra cui quelle che chiedevano un reddito di base incondizionato e un aumento delle rendite AVS (AVSplus), senza contare le note posizioni degli imprenditori sulle riforme indispensabili dell’AI e del regime delle PC. Nel settore della politica della formazione, il dibattito è stato molto animato in relazione alla necessità di rafforzare la formazione professionale superiore. Il progetto ha ottenuto una maggioranza in Parlamento – grazie anche all’impegno dell’Unione svizzera degli imprenditori.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2015
Per gli imprenditori, l’anno 2015 è iniziato con un terremoto di politica monetaria, originato dall’abbandono del tasso di cambio minimo franco svizzero-euro. Questa incertezza è stata ulteriormente aggravata dalle incognite concernenti l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Oltre alla riforma delle pensioni 2020, alla registrazione dell’orario di lavoro e al rafforzamento della formazione professionale superiore, l’immigrazione è stata uno dei punti focali dell’anno in questione. Le elezioni federali e l’elezione di un secondo rappresentante dell’UDC in Consiglio federale hanno portato a un rafforzamento delle forze borghesi. Il futuro mostrerà in che misura ciò faciliterà la ricerca di soluzioni economicamente accettabili sulla riforma della previdenza vecchiaia e l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa e se tutto ciò permetterà di correggere le cattive scelte degli ultimi anni nella politica imprenditoriale.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2014
Dal punto di vista dell’Unione svizzera degli imprenditori, quest’anno è stato contraddistinto dal sì di misura ottenuto in febbraio dall’iniziativa contro l’immigrazione di massa. L’attuazione di questo testo è al centro delle preoccupazioni dell’USI. Inoltre, gli ambienti imprenditoriali sono stati sollecitati dalle iniziative sui salari minimi e da quella denominata «Ecopop». Fortunatamente, né la prima né la seconda hanno ottenuto i favori del popolo. Il 2014 è stato pure contrassegnato dalla riforma della previdenza vecchiaia. L’USI ha introdotto nel dibattito una proposta di soluzione fondata e ampiamente presa sul serio che intende definire le tappe prioritarie del pacchetto globale del Consiglio federale. Infine, grazie ai campionati svizzeri professionali organizzati per la prima volta in maniera centralizzata, il 2014 ha offerto l’occasione per mettere in evidenza i punti forti della formazione professionale.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2013
Il 9 febbraio 2014, il popolo svizzero ha accettato con il 50,3 per cento di voti favorevoli l’iniziativa popolare dell’UDC contro l’immigrazione di massa. Questo testo chiede un cambiamento del sistema nella politica dell’immigrazione. Esso intende limitare l’immigrazione chiedendo allo Stato di fissare delle soglie massime di permessi per stranieri e richiedenti l’asilo. L’attuazione di questa iniziativa, combattuta dall’USI, si imporrà come una priorità nel 2014. Le conseguenze dell’iniziativa sono ancora difficili da prevedere. Il massimo potenziale di rischio risiede sicuramente nel fatto che la maggiore incertezza che ne deriva in materia di pianificazione potrebbe pesare sugli investimenti, e quindi sull’occupazione delle imprese. Le previsioni di crescita di alcuni istituti sono quindi piuttosto prudenti.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2012
Anche nel 2012 il nostro paese è riuscito a far fronte alle sfide poste dalla crisi dell’euro e del debito e al difficile contesto economico mondiale. Dietro questa visione macroeconomica, tuttavia, si nascondono sviluppi molto diversi nei singoli settori. Numerose imprese esportatrici e il settore turistico risentono fortemente del forte apprezzamento del franco e del calo della domanda a livello internazionale. L’economia interna continua invece a registrare dei risultati rallegranti, ai quali ha contribuito ancora una volta la domanda di alloggi, di beni di consumo e di servizi da parte degli immigrati.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2011
Il 2011 ha mostrato fino a che punto l’economia svizzera dipenda dall’evoluzione dei mercati finanziari internazionali, nel caso specifico dal debito in Europa e negli Stati Uniti. Ed è lì, fuori dal nostro ambito d’influenza, che si situano i principali rischi per i prossimi mesi. Inoltre, dall’esterno si effettuano molte pressioni sulle nostre banche. Queste rischiano di imporre a questo settore un profondo adattamento dei modelli commerciali e degli effettivi. Le imprese devono pertanto sfruttare tempestivamente tutte le opzioni che possono permettere di mantenere e migliorare la competitività. Il compito dell’Unione svizzera degli imprenditori è di difendere queste opzioni contro ogni sorta di ostacoli di natura politica, ma anche di ricordare agli imprenditori le loro responsabilità sociali.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2010
La retrospettiva dell’anno degli imprenditori 2010 ha un sapore «agrodolce». L’accettazione della revisione della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione è uno degli aspetti positivi. Altrettanto rallegrante è stato il rifiuto dell’iniziativa socialista «per imposte eque». Tra i punti negativi invece occorre citare il no categorico all’adeguamento del tasso di conversione LPP minimo nel quale il dibattito sulle retribuzioni abusive ha pure lasciato delle tracce, ossia il rifiuto da parte del Consiglio nazionale dell’11a revisione dell’AVS. L’accettazione dell’iniziativa per il rinvio degli stranieri criminali, le cui contraddizioni con la libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE sono evidenti, non era particolarmente nell’interesse degli imprenditori.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2009
La parola «crisi» è stata probabilmente una delle più utilizzata nel 2009. Vari fattori spiegano perché l’economia svizzera ha relativamente ben resistito allo «stress test» di questi ultimi 18 mesi. Tra l’altro, l’effetto stabilizzatore della spesa pubblica e dell’assicurazione disoccupazione hanno garantito consumi privati pressoché costanti. La maggior parte degli immigrati è ben qualificata e ben pagata, per cui la domanda di alloggi e di beni di consumo è aumentata.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2008
Dodici mesi fa, abbiamo puntato lo sguardo su un anno economico di grande successo. Vi era qualche nube sopra Wall Street, ma sembravano lontane e non in grado di scuotere la fiducia in una continuazione della crescita, anche se a un ritmo più lento. Dopo tutto, l’industria disponeva di un portafoglio ordini pieno, regnava il pieno impiego e la fiducia dei consumatori era eccellente. Tutto lasciava presagire che l’Unione svizzera degli imprenditori potesse festeggiare i suoi cento anni in un clima economico piuttosto sereno.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2007
Per l’economia svizzera, il 2007 è stato un altro anno di forte crescita e di ottimo sviluppo dell’occupazione. Ancora una volta, il carattere liberale del mercato del lavoro si è rivelato un importante vantaggio. La flessibilità con cui le nostre imprese possono reagire anche sul fronte del personale alle grandi fluttuazioni della domanda o ai cambiamenti strutturali è un asso nella manica che la piazza economica svizzera non deve perdere di vista. Questo argomento, unitamente all’elevato livello di formazione dei lavoratori e alla corrispondente qualità di vita, viene ripetutamente citato quando si tratta di insediare in Svizzera delle imprese.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2006
Il 2006 è stato nuovamente un anno positivo, dopo un anno precedente già favorevole. L’economia ha continuato la sua ripresa e ha registrato uno sviluppo molto più forte di quanto previsto all’inizio del 2006. La maggior parte degli osservatori economici ha pertanto rivisto significativamente al rialzo le proprie previsioni di crescita nel corso dell’anno. Infatti, con una crescita reale stimata al 2,7 per cento nel 2006, la Svizzera ha registrato un aumento estremamente forte del suo PIL, il più elevato dal 2000. I primi anni difficili di questo decennio fanno dunque definitivamente parte del passato. Vi è persino la legittima speranza che l’economia svizzera abbia superato le sue debolezze economiche che minacciavano di compromettere il nostro benessere e la nostra sicurezza sociale. I consumi privati e il commercio con l’estero hanno nuovamente fornito un importante sostegno economico.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2005
Secondo gli imprenditori, il 2005 è stato un anno estremamente positivo. Da una parte sono state vinte due importanti votazioni popolari; dall’altra parte, l’orizzonte congiunturale ha gradualmente cominciato a schiarire. Il chiaro «sì» del popolo agli accordi di Schengen/Dublino e l’estensione della libera circolazione delle persone con i nuovi paesi dell’UE ci hanno rallegrato. Questi due voti favorevoli hanno così ricompensato il notevole impegno delle associazioni economiche.
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L’ANNO DEGLI IMPRENDITORI 2004
Dopo le elezioni del 2003, le attese riposte nel nuovo Parlamento erano grandi e si sperava in un cambiamento del panorama politico in Svizzera. Il bilancio del primo anno di legislatura ha dimostrato tuttavia che i due blocchi politici – destra e sinistra rafforzate – si stanno neutralizzando a vicenda. Nell’ottica degli imprenditori, gli sviluppi e le tendenze dell’ultimo anno hanno indicato pochissimo movimento e poche inversione di tendenza nei settori fondamentali. Ciò vale in particolare per il continuo aumento delle spese sociali, ma anche per la continua crescita del debito pubblico.