Nella crisi il Parlamento sostiene il Consiglio federale

7 Maggio 2020 Comunicati stampa

Il Parlamento riunito in sessione straordinaria ha ampiamente seguito il Consiglio federale. Ha dato il suo consenso a diverse decine di miliardi di crediti urgenti, corrispondenti a quasi la metà del debito federale precedente la crisi. Grazie al Consiglio degli Stati è stata sventata la minaccia di un controproducente divieto di versamento dei dividendi per imprese che sono ricorse al lavoro ridotto. Secondo gli imprenditori in questo periodo di crisi le istituzioni hanno finora dimostrato il loro valore.

In occasione di questa sessione straordinaria dominata dalla pandemia di coronavirus, il riconoscimento nei confronti delle istituzioni ha avuto la meglio sulle critiche. Il Consiglio federale e l’amministrazione sono stati elogiati per aver assunto le loro responsabilità e per aver preso decisioni importanti in breve tempo. In questa sessione storica con un ordine del giorno molto carico, le due Camere hanno inoltre dimostrato, nel complesso, di non perdere di vista l’interesse generale. Al termine di un dibattito su decine di interventi, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) si ritiene globalmente soddisfatta dei risultati, che rafforzano la posizione del governo.

Le due camere hanno approvato circa 57 miliardi di franchi di crediti urgenti per fronteggiare questa crisi. La parte del leone, ossia 40 miliardi, è destinata a garantire fideiussioni destinate alle PMI, 6 miliardi saranno utilizzati per l’indennizzo del lavoro ridotto, 5,3 miliardi per le indennità per perdita di guadagno a favore degli indipendenti, quasi 2,5 miliardi per le forniture mediche e i medicamenti, 1,9 miliardi per l’aviazione e, infine, un aiuto urgente è stato attribuito allo sport e alla cultura. A dipendenza della svolta che prenderà la crisi, la fattura potrebbe però essere più salata. Il Consiglio federale ritiene che l’assicurazione disoccupazione potrebbe richiedere quest’anno fino a 35 miliardi supplementari. È dunque positivo che durante questa sessione il Parlamento abbia dimostrato prudenza nell’aumentare i crediti urgenti, stanziati in soli tre settori (asili nido, turismo e media) per un totale di circa 200 milioni di franchi. L’USI esorta la classe politica a non allentare la sua disciplina in materia di spese.

Il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione che avrebbe vietato alle imprese di versare dei dividendi nel caso in cui fossero ricorse al lavoro a orario ridotto. Gli imprenditori sono particolarmente sollevati che questa idea sia ora fuori discussione. Finanziata dai datori di lavoro e dai lavoratori, l’indennità per lavoro ridotto (ILR) è una prestazione assicurativa che serve a proteggere gli impieghi direttamente minacciati, a beneficio dei dipendenti. Collegare il ricorso alla ILR a una rinuncia ai dividendi avrebbe incitato le imprese in pericolo a non ricorrere a questo aiuto, soprattutto se una distribuzione dei dividendi – come spesso accade nelle imprese commerciali – costituisse una parte del reddito.

I parlamentari hanno inoltre inviato un segnale positivo per quanto concerne la riapertura delle frontiere. Essi incaricano il Consiglio federale di presentare una tabella di marcia per l’apertura graduale delle frontiere nazionali, affinché le famiglie possano rapidamente ricongiungersi e la libera circolazione delle persone possa essere ristabilita. Precedentemente, il Consiglio federale aveva già deciso di allentare le restrizioni d’entrata per i lavoratori. A partire dall’11 maggio, i cantoni potranno nuovamente esaminare le domande di permessi di soggiorno per i cittadini dell’UE o dell’AELS se queste sono state depositate prima del 25 marzo. Dopo aver costatato una diminuzione di quasi il 70% della circolazione transfrontaliera delle persone negli ultimi due mesi, gli imprenditori si rallegrano di queste decisioni. Per garantire vendite ed acquisti di prodotti all’estero, i viaggi di lavoro sono di fatto indispensabili alle imprese svizzere orientate all’esportazione.

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