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Posizioni

Formazione Scuola dell’obbligo Scuola professionale di base

Discussione fuorviante sui voti scolastici

6 Febbraio 2024 Posizioni

I voti scolastici dovrebbero essere aboliti o sono indispensabili? Si tratta di un argomento molto dibattuto, sia a tavola in famiglia che tra gli specialisti della politica della formazione. Ma la discussione si concentra sulle domande sbagliate.

Politica sociale Previdenza vecchiaia

Nonostante l’iniezione finanziaria della RFFA, le rendite AVS sono in pericolo

21 Maggio 2019 Comunicati stampa Posizioni

La riforma delle pensioni non può essere rinviata nemmeno dopo l'accettazione del progetto AVS-riforma fiscale. Per permettere all'AVS di affrontare la gigantesca esplosione dei costi causata dall’imminente pensionamento della generazione dei babyboomers, occorre assolutamente sgravare l’AVS con misure strutturali. Gli imprenditori contano su un mix equilibrato di entrate supplementari e risparmi.

Mercato del lavoro Manodopera

Le quote rosa non raggiungono l’obiettivo

22 Maggio 2018 Posizioni

Le donne contribuiscono in modo determinante al successo dell’economia svizzera. Tuttavia, esse sono ancora spesso sottorappresentate ai massimi livelli dirigenziali delle imprese. Per porre rimedio a questa situazione, un sistema di quote, come richiesto nella revisione del diritto della società anonima, non rappresenta la giusta soluzione.

Politica sociale Previdenza vecchiaia

Impegno per garantire pensioni sostenibili

15 Febbraio 2018 Posizioni

I datori di lavoro sono favorevoli a una riforma separata dell'AVS e della LPP, a tappe e in piccole porzioni. Entrambi i pilastri necessitano di una prima fase di riforma rapida, che garantisca le pensioni a medio termine. A lungo termine, è imprescindibile adeguare gradualmente l'età pensionabile all'aumento della speranza di vita.

Mercato del lavoro Questioni salariali

Lottare contro le disparità salariali attraverso una maggiore partecipazione delle donne all’attività lavorativa

14 Luglio 2017 Posizioni

Il Consiglio federale vuole obbligare le imprese ad effettuare analisi sui salari. Esso giustifica la sua posizione con la differenza salariale inspiegabile del 7,4% tra uomini e donne, che ritiene discriminatoria. Tuttavia, le analisi statistiche elaborate dalla Confederazione sono insufficienti e non giustificano l'intervento dello Stato nella politica salariale delle imprese. Occorre piuttosto intervenire in altri settori per consentire alle donne di partecipare equamente al mercato del lavoro.