Ampio sostegno dei datori di lavoro alla revisione LPP

Il compromesso tra parti sociali, che costituisce la base del progetto sulla LPP posto in consultazione dal Consiglio federale, è sostenuto da un'ampia maggioranza dei membri dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI). Il sostegno nella Svizzera romanda e in Ticino è compatto. Il disegno di legge deve ora essere presentato rapidamente al Parlamento.

Le fondamenta della previdenza professionale obbligatoria (LPP) si stanno sgretolando. Non solo il secondo pilastro, ma l’intero sistema pensionistico è sottoposto a forti pressioni a causa della repentina evoluzione demografica e della politica dei tassi d’interesse negativi. Il coronavirus e il suo impatto sull’economia e sui mercati finanziari lasceranno il segno anche sulla previdenza professionale. Una riforma rapida è più urgente che mai se si vuole mantenere anche in futuro il livello delle pensioni.

L’Unione svizzera degli imprenditori accoglie pertanto favorevolmente la proposta del Consiglio federale, che si basa su un compromesso elaborato ed equilibrato tra le parti sociali. La risposta alla consultazione dei datori di lavoro, con le risposte consolidate (in francese) dei numerosi scritti dei membri dell’USI mostra chiaramente che la grande maggioranza di essi sostiene concettualmente il compromesso. Le organizzazioni dei datori di lavoro della Svizzera romanda e della Svizzera italiana sostengono il progetto addirittura all’unanimità.

I membri hanno espresso delle riserve, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione relativa alla generazione di transizione. Si tratta nel concreto di come gestire la situazione degli assicurati che stanno per andare in pensione al momento dell’entrata in vigore della riforma. Il disegno di legge del Consiglio federale prevede un supplemento di rendita LPP per garantire che anche i lavoratori a basso e medio reddito che andranno in pensione entro 15 anni ricevano l’attuale livello di rendita. Diversi membri sottolineano esplicitamente che sebbene il supplemento della pensione finanziato sulla base solidale sia problematico, essi lo sostengono come elemento di compromesso necessario nell’ambito del concetto generale.

Alcuni membri non hanno adottato questo atteggiamento. I rappresentanti dell’alleanza dei datori di lavoro delle banche, della Swiss Retail Federation e della Società impresari costruttori accolgono con favore singoli elementi del progetto di legge, ma lo respingono nel suo insieme perché si oppongono categoricamente a un ammortizzatore solidale per la generazione di transizione. Anche l’industria chimica e farmaceutica, ICT Switzerland e l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni si oppongono al supplemento di pensione. Tuttavia, esse sono confrontate con diverse associazioni membri del settore dell’artigianato. Essi sottolineano che, affinché una proposta abbia possibilità realistiche di essere approvata, è importante per il settore delle PMI la definizione di una soluzione centrale per la compensazione della generazione di transizione, come proposto dal Consiglio federale. In caso contrario, una revisione della LPP fallirebbe nuovamente a causa dei costi eccessivi per le PMI.

La necessità di una riduzione immediata del tasso minimo di conversione minimo è indiscussa. Vi è anche un ampio accordo sulle misure per migliorare la competitività dei lavoratori anziani sul mercato del lavoro attraverso l’adeguamento degli accrediti di vecchiaia. Altrettanto sostenuta è la migliore protezione dei lavoratori a tempo parziale, soprattutto delle donne, dimezzando l’importo per la deduzione di coordinamento. Un breve video spiega come questi elementi sono collegati tra loro.

I datori di lavoro invitano il Consiglio federale a trasmettere rapidamente il messaggio al Parlamento – ancora nell’estate del 2020. Spetterà poi al Parlamento approvare celermente il progetto di legge come «LPP 2022».

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