La riforma AVS 21, approvata dagli elettori nel settembre 2022, sarà introdotta in più fasi. Le prime modifiche entreranno in vigore il 1° gennaio 2024. Dall’inizio dell’anno la transizione dalla vita lavorativa al pensionamento potrà essere organizzata in modo più flessibile. Ciò sarà possibile grazie alla possibilità di riscuotere in anticipo una parte della pensione del 1° e del 2° pilastro e di differirne un’altra. Sono previsti anche nuovi incentivi per continuare a lavorare dopo la normale età di pensionamento. Per stabilizzare ulteriormente l’AVS saranno aumentate le aliquote IVA.
A partire dal 2024, l’assicurazione invalidità (AI) beneficerà di una nuova deduzione forfettaria pari al 10 per cento dell’ipotetico reddito. Questo importo viene calcolato sulla base di tabelle statistiche se una persona non è più in grado di lavorare a causa di una menomazione. Con questa nuova deduzione, le possibilità di reddito effettive possono essere calcolate meglio. Questo adeguamento porterà probabilmente a un aumento delle rendite AI.
All’inizio del prossimo anno sarà modificata anche l’indennità per perdita di guadagno (IPG). Se uno dei genitori dovesse morire poco dopo la nascita di un figlio, i partner superstiti avrebbero diritto a un congedo di maternità o paternità più lungo.
Un’altra modifica riguarda la previdenza professionale obbligatoria (LPP). Il Consiglio federale ha aumentato il tasso di interesse minimo dall’1 all’1,25 per cento. Questa decisione è incomprensibile per i datori di lavoro: la situazione sui mercati finanziari rimane difficile a causa della situazione geopolitica, rendendo difficile per i fondi pensione finanziare le loro prestazioni. Per questo motivo, il tasso di interesse minimo avrebbe dovuto essere abbassato anziché aumentato.
