Secondo l’ordinanza relativa ai lavoratori distaccati in Svizzera, almeno 27’000 controlli sul salario minimo e sulle condizioni di lavoro devono essere effettuati presso le imprese svizzere che occupano sul nostro territorio dei lavoratori distaccati. Essi concernono anche gli indipendenti sottoposti a dichiarazione. Come ha confermato ancora una volta l’ultimo rapporto sulle misure di accompagnamento (FlaM) in materia di libera circolazione delle persone, gli strumenti esistenti – compreso il numero di controlli – stanno dimostrando la loro validità al fine di scoraggiare gli abusi o di sanzionarli con misure adeguate. Inoltre, le commissioni paritetiche e tripartite incaricate dell’esecuzione si sono per anni avvalse della loro competenza per effettuare un numero di ispezioni significativamente superiore alle 27’000 previste. Nel 2016, ad esempio, il numero di imprese controllate è stato di 42’000.
L’aumento del numero dei controlli annuali del 30% a 35’000 controlli, previsto dalla modifica dell’ordinanza, non apporta in questo contesto nessun miglioramento in materia d’applicazione delle misure d’accompagnamento. D’altro canto, l’Unione svizzera degli imprenditori è convinta che i controlli siano sempre più basati sul rischio e quindi sempre più effettuati nei settori e nelle regioni in cui il rischio di violazioni salariali è più elevato. Per contro, le imprese che non hanno sollevato obiezioni in occasione di ispezioni precedenti non dovrebbero essere sottoposte a ispezioni ripetute in un breve lasso di tempo. I datori di lavoro ritengono resti necessario agire in caso di difficoltà fondamentali nell’implementazione del FlaM. Oggi ad esempio, fino al 40% delle notifiche di distaccamenti sono assegnate al settore sbagliato. Risolvere questo problema di interfaccia è molto più efficace che non impostare requisiti di controllo più elevati in materia di controllo, perché più quantità non significa automaticamente più qualità.