Home → Libera circolazione delle persone (ALCP)
Con una dichiarazione comune rivolta ai media le due organizzazioni mantello dell’economia - economiesuisse e l’Unione svizzera degli imprenditori - si sono espresse oggi fermamente a favore di un rapido chiarimento dei punti in sospeso per quanto concerne l’accordo quadro. Una valutazione globale dovrà essere fatta in una seconda fase, sulla base dei risultati concreti dei colloqui tra Berna e Bruxelles. Quello che serve ora sono colloqui rapidi e costruttivi, non conclusioni affrettate.
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Oggi il popolo svizzero ha respinto l’iniziativa «Contro gli Accordi bilaterali» con una netta maggioranza. I membri dell’alleanza aperta+sovrana sono soddisfatti di questo chiaro segnale. Grazie a una buona collaborazione, le circa 80 associazioni provenienti dal mondo economico, politico, scientifico, culturale, della formazione e della società civile sono riuscite ad affrontare in maniera condivisa i rischi legati all’iniziativa.
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In considerazione della sensibile diminuzione del numero di contagi, il Consiglio federale ha deciso, come previsto, di allentare le misure in molti campi e di prevedere la fine della "situazione straordinaria". Così facendo, le cupe prospettive per l'economia svizzera si schiariscono. I datori di lavoro ritengono però necessario un prolungamento dell'indennità di lavoro ridotto.
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Nel primo semestre dell’anno prossimo, gli Svizzeri dovranno pronunciarsi sull‘iniziativa per la limitazione dell’UDC. Il partito vuole abolire la libera circolazione delle persone e restituire alla Svizzera la sua autonomia in materia di controllo dell’immigrazione. Accettare questo testo farebbe cadere tutti gli altri accordi bilaterali I conclusi con l’UE. Sulla base dell’ultima comunicazione della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, Simon Wey, capo economista dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), riassume così il potere esplosivo di questa iniziativa: «Essa mette deliberatamente in pericolo gli impieghi e la prosperità, senza presentare soluzioni alternative».
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