I partner sociali devono armarsi per affrontare il futuro

25 Gennaio 2018 Opinioni

I dati pubblicati poco fa dall’Ufficio federale di statistica (UST) lo dimostrano chiaramente: per i lavoratori sottoposti a un contratto collettivo di lavoro (CCL), la tendenza è ancora al rialzo. Essi erano 2’066’550 nel marzo 2016, contro meno di due milioni due anni prima, in occasione dell’ultimo censimento. In altre parole, in progressione di 0,7 punti su questo periodo. Da diversi anni, il numero di dipendenti assoggettato ad un CCL aumenta continuamente, sia per i CCL ordinari sia per i CCL con carattere obbligatorio generale. Benché in questi ultimi anni i contratti collettivi siano stati nel complesso un po’ meno numerosi, non vi è nessun bisogno di recupero: sempre più lavoratori beneficiano di condizioni di lavoro definite in queste disposizioni regolamentari negoziate dai partner sociali.

Di conseguenza, l’affermazione secondo cui la protezione dei lavoratori sta diminuendo nel nostro paese va smentita. Queste sono affermazioni di alcuni sindacati per confermare la loro esigenza di una moltiplicazione dei contratti collettivi. Il fatto che i contratti collettivi di lavoro non siano un prerequisito obbligatorio per garantire la protezione dei lavoratori non li aiuta, come del resto gli ultimi dati dell’UST. Ciò si può facilmente vedere nell’esempio di vari settori e imprese che non hanno un contratto collettivo ma offrono tuttavia condizioni di lavoro attrattive.

 

L’affermazione secondo cui la protezione dei lavoratori sta diminuendo nel nostro paese va smentita.

Per contro, si osserva un’evoluzione assai discutibile, ossia la diminuzione dell’impegno sindacale tra i lavoratori. Come confermano le cifre dell’UST, dal 2013 il numero degli affiliati sta costantemente diminuendo – mentre vi sono sempre più persone attive, dunque potenziali aderenti per i sindacati. Per invertire questa tendenza e continuare ad essere un partner sociale rappresentativo, i sindacati devono trovare i mezzi per rimanere un attore interessante e adeguato ai tempi per la loro clientela.

Ciò è anche nell’interesse beninteso dei datori di lavoro. Poiché il partenariato sociale e le regolamentazioni dei contratti collettivi hanno il loro valore. Se i sindacati diventano sempre più aggressivi a causa della contrazione della loro base, i futuri negoziati tra partner sociali ne risentiranno. Vi sono inoltre altre sfide future da affrontare, come la digitalizzazione e il suo impatto sulle relazioni e le forme di lavoro. In quest’ottica, le due parti devono dunque riflettere sul modo di rimanere in futuro degli attori influenti del partenariato sociale e degli interlocutori competenti per i loro membri.