Adattare la via bilaterale alle future necessità

L'Unione svizzera degli imprenditori è convinta che l’accordo quadro istituzionale con l’UE sia un compromesso accettabile, a condizione che vengano forniti alcuni correttivi e precisazioni. Gli imprenditori lo hanno comunicato a chiari toni alla Confederazione nell’ambito della procedura di consultazione.

Le PMI sono la colonna vertebrale della piazza economica svizzera. La loro competitività internazionale dev’essere preservata, in particolare nei confronti dell’Unione europea, il nostro principale partner commerciale. Per questo è necessaria una collaborazione efficace con quest’ultima. Per la Svizzera, la via bilaterale con l’UE è un successo: 1,5 milioni di impieghi dipendono dalle esportazioni svizzere verso l’UE, la Svizzera guadagna un franco su tre grazie ai suoi scambi con l’UE, mentre 450 000 Svizzeri vivono nell’UE.

Da sole, queste cifre mostrano molto bene l’importanza di un successo dei negoziati sull’accordo istituzionale con l’UE. L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) è convinta che soltanto delle condizioni chiare possano preservare gli accordi bilaterali e apportare una certezza del diritto alle nostre imprese e ai nostri lavoratori in Svizzera. Finora, le misure d’accompagnamento hanno permesso di salvaguardare il livello di protezione dei lavoratori del nostro paese, ragione per cui i partner sociali hanno sostenuto gli accordi bilaterali e gli imprenditori si sono particolarmente concentrati su queste misure fiancheggiatrici (FlaM) nelle loro risposte alla consultazione.

L’associazione mantello degli imprenditori svizzeri è molto attenta alla questione di sapere in quale misura l’accordo istituzionale potrebbe limitare l’attuale dispositivo delle FlaM. L’UE ha sottoposto alla Svizzera una proposta secondo la quale la legislazione dell’UE concernente i lavoratori distaccati deve essere adottata tre anni dopo l’entrata in vigore dell’accordo istituzionale. Essa ha però concesso alla Svizzera delle particolarità nazionali garantite dal diritto internazionale. Ed è precisamente su questi punti che l’USI ha sottolineato la necessità di un ulteriore chiarimento.

Innanzitutto, gli imprenditori chiedono il mantenimento dell’attuale livello di protezione delle FlaM. Occorre in particolare garantire che non sia rimesso in discussione il sistema svizzero d’esecuzione duale – con le commissioni paritetiche e tripartite – in materia di sorveglianza e di sanzioni nell’ambito livello di protezione salariale. Inoltre, bisogna adottare delle misure di compensazione se si vogliono adeguare gli strumenti oggi in vigore per garantire il livello di protezione, ad esempio l’ottimizzazione della procedura di registrazione online volta ad accelerare la procedura del termine di preavviso.