A metà dicembre 2023, il Consiglio federale ha presentato una bozza di mandato negoziale per i negoziati con l’Unione europea (UE) e l’ha posta in consultazione. Dopo aver analizzato a fondo la bozza, i datori di lavoro ritengono che i tempi siano maturi per avviare i negoziati con l’UE. Essi sostengono la bozza di mandato presentata e in particolare l’approccio a pacchetto, ma suggeriscono alcuni adattamenti.
L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) è da anni favorevole al mantenimento dell’attuale livello di protezione dei salari. Di conseguenza, l’USI saluta favorevolmente il fatto che le eccezioni alla protezione dei salari specifiche per la Svizzera siano state incluse nella bozza di mandato negoziale. Il concetto di salvaguardia in tre fasi sviluppato nei colloqui esplorativi consente alla Svizzera di mantenere in futuro le importanti e necessarie specifiche della sua protezione salariale. Oltre alle eccezioni concesse alla Svizzera, il concetto di salvaguardia contiene principi di protezione salariale riconosciuti dall’UE. La clausola di non regressione protegge l’attuale livello di protezione dei salari svizzeri da un peggioramento indesiderato nella legislazione futura. Questo concetto di salvaguardia finemente equilibrato deve essere armonizzato anche nel futuro accordo.
L’USI non è ancora soddisfatta dei regolamenti sulle spese. Il regolamento europeo sulle spese, anch’esso molto controverso all’interno dell’UE, prevede che i lavoratori distaccati ricevano le spese allo stesso livello del loro luogo di origine. I lavoratori distaccati avrebbero quindi meno spese rispetto ai lavoratori nazionali, il che porterebbe inevitabilmente a distorsioni della concorrenza. È necessario trovare una soluzione su questo punto durante i negoziati, in modo da evitare situazioni di concorrenza sleale e dumping salariale.
Per quanto attiene la direttiva sui cittadini dell’UE, i datori di lavoro hanno sempre ritenuto che non si debba consentire l’immigrazione nel sistema di assistenza sociale svizzero. È dunque importante che la possibilità di ottenere prestazioni sociali sia vincolata a un precedente impiego in Svizzera. L’USI sostiene il relativo obiettivo del Consiglio federale secondo il quale, anche in futuro, l’immigrazione nel sistema di assistenza sociale deve essere esclusa dal contesto della direttiva sui cittadini dell’UE.
L’attuale bozza del mandato negoziale è un pacchetto solido che considera le esigenze dei datori di lavoro svizzeri. Negoziare significa sempre soppesare gli interessi, ma secondo l’USI gli aspetti positivi della bozza di mandato negoziale superano nettamente quelli negativi. Il mandato negoziale con l’UE dovrebbe quindi essere adottato al più presto e i negoziati dovrebbero iniziare. Il Consiglio federale è chiamato a negoziare in modo convinto. Garantire la certezza del diritto e porre fine all’erosione degli accordi bilaterali è nell’interesse della Svizzera, della sua economia e della sua popolazione.
È possibile scaricare la risposta alla consultazione qui (solo in tedesco).
Maggiori informazioni
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