Segnali incoraggianti per la fine del regime del diritto di necessità

27 Maggio 2020 Comunicati stampa

In considerazione della sensibile diminuzione del numero di contagi, il Consiglio federale ha deciso, come previsto, di allentare le misure in molti campi e di prevedere la fine della "situazione straordinaria". Così facendo, le cupe prospettive per l'economia svizzera si schiariscono. I datori di lavoro ritengono però necessario un prolungamento dell'indennità di lavoro ridotto.

Il Consiglio federale ha confermato il suo piano di uscita e ha deciso la terza tappa di allentamenti per la vita pubblica. Il 6 giugno, oltre alle scuole secondarie, riprenderanno la loro attività anche zoo, teatri, cinema, piscine, impianti di risalita e altre strutture per il tempo libero. Inoltre, nel settore della ristorazione sarà aumentato l’attuale limite massimo di quattro persone per tavolo. Saranno nuovamente consentiti tutti gli eventi con un massimo di 300 persone, a condizione che vengano rispettati i concetti di protezione.

In considerazione del forte calo del numero di infezioni, l’Unione Svizzera degli imprenditori (USI) saluta con favore l’allentamento delle misure a partire dal 6 giugno nonché la prevista conclusione della “situazione straordinaria” il 19 giugno. Tuttavia, interi settori sono ancora gravemente colpiti dal lockdown. Per questo motivo, l’USI è favorevole a prolungare a 18 mesi il termine per il pagamento delle indennità di lavoro ridotto.

Il Consiglio federale ha preso un’importante decisione a favore della formazione professionale di base, tradizionale punto di forza dell’economia svizzera. Come è il caso per l’istruzione secondaria e superiore, anche alle scuole professionali saranno nuovamente consentite dal 6 giugno le lezioni in presenza. Ciò significa che i datori di lavoro possono di nuovo fornire nelle loro aziende di formazione una formazione senza restrizioni e orientata alla pratica per la prossima generazione.

La normalizzazione si verifica anche alle frontiere. Su richiesta dell’USI, il Consiglio federale ha deciso di trattare nuovamente tutte le domande di permesso di soggiorno o di frontalieri per i lavoratori di uno Stato dell’UE o dell’AELS a partire dall’8 giugno. Allo stesso tempo saranno esaminante nuovamente le domande provenienti da Paesi terzi, se il permesso è nell’interesse pubblico o se c’è una carenza di lavoratori qualificati sul mercato del lavoro svizzero. Inoltre, si sta riattivando l’obbligo di notifica del posto di lavoro, che consente agli indigeni in cerca di lavoro di beneficiare di un vantaggio di tempo nelle loro candidature.

L’USI accoglie con favore questa ulteriore fase di apertura, che rafforzerà soprattutto l’economia svizzera fortemente orientata all’esportazione. L’organizzazione mantello sostiene anche il ripristino della libera circolazione delle persone in tutto lo spazio Schengen entro al più tardi il 6 luglio. Per un ritorno alla normalità sono però necessarie ulteriori misure di allentamento.

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