I partner sociali uniscono le loro forze contro l’iniziativa per la limitazione

22 Giugno 2020 News

La consigliera federale Karin Keller-Sutter, insieme ai rappresentanti dei partner sociali, si è espressa a favore di un "no" all'iniziativa per la limitazione. Per i datori di lavoro, accettare l'iniziativa sarebbe irresponsabile e indebolirebbe l'economia a lungo termine. I salari in Svizzera rimarranno protetti con le collaudate misure di accompagnamento.

Il 27 settembre il popolo svizzero deciderà sull’iniziativa per la limitazione, lanciata dall’UDC. L’iniziativa mira ad abolire la libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE, in vigore dal 2002. Ciò porterebbe inevitabilmente all’annullamento di tutti gli Accordi bilaterali I, in virtù della cosiddetta clausola – ghigliottina. Distruggendo la via bilaterale, la Svizzera non solo getterebbe a mare la sua politica europea di successo, ma scatenerebbe anche una crisi con il più grande mercato d’esportazione e il più importante partner commerciale della Svizzera.

La comunità imprenditoriale è unita nella sua campagna contro questa iniziativa irresponsabile. All’alleanza per un NO il prossimo 27 settembre si uniscono ora anche i sindacati, come hanno annunciato i dirigenti dell’Unione sindacale svizzera e di Travail.Suisse in occasione di una conferenza stampa alla presenza della consigliera federale Karin Keller-Sutter.

Il presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), Valentin Vogt, ha illustrato davanti ai media che gli accordi bilaterali sono una storia di successo per la Svizzera come Paese esportatore, creando benessere per tutti. Dall’introduzione degli Accordi bilaterali I, i salari corretti per l’inflazione sono cresciuti in media dello 0,7% all’anno; nei dieci anni precedenti, erano cresciuti di uno scarso 0,2% all’anno. Allo stesso tempo, sono stati creati più posti di lavoro per personale indigeno. Il tasso di occupazione di tutti i giovani tra i 15 e i 64 anni ha raggiunto il record dell’80,5% nel 2019. Vogt ha sottolineato che i datori di lavoro continueranno a lottare contro l’immigrazione indesiderata nel mercato del lavoro nonostante la libera circolazione delle persone. Con le misure di accompagnamento, le violazioni del livello di protezione dei salari e delle condizioni di lavoro in Svizzera saranno monitorate e gli abusi saranno adeguatamente puniti.