Le premesse non potevano essere più diverse: con l’iniziativa per la tredicesima mensilità AVS dei sindacati e l’iniziativa sulle rendite dei Giovani Liberali Radicali, la Commissione per la politica sociale del Consiglio degli Stati ha discusso nella sua riunione due progetti che riguardano entrambi l’AVS, ma che finanziariamente vanno esattamente nella direzione opposta. Il futuro del primo pilastro fa quindi già discutere prima della definizione delle disposizioni dell’ordinanza sulla riforma dell’AVS del 25 settembre 2022.
Il Consiglio nazionale aveva già discusso a dicembre la prima proposta, l’ampliamento difficilmente finanziabile delle prestazioni sotto forma di tredicesima mensilità AVS per tutti, e l’aveva respinta a larga maggioranza, con soddisfazione degli imprenditori. Questa decisione è stata ora ,confermata dalla Commissione del Consiglio degli Stati. Molto più entusiasmanti dell’idea di fondo, però, sono le prospettive finanziarie a lungo termine elaborate in relazione alla discussione della trattanda. Queste mostrano l’onere futuro del primo pilastro in tutta la sua portata: senza contromisure, il deficit accumulato dall’AVS dovrebbe ammontare a circa 100 miliardi di franchi entro il 2050. Per gli aumenti ad innaffiatoio delle rendite, non manca solo la volontà politica, ma anche il margine di manovra finanziario.
D’altra parte, è stata discussa per la prima volta l’iniziativa sulle rendite dei Giovani Liberali Radicali. Essa prevede un aumento una tantum dell’età pensionabile a 66 anni e da quel momento in poi un collegamento all’aspettativa di vita. Oltre alle misure per stabilizzare l’AVS, già discusse più volte, con questo automatismo l’iniziativa contiene un elemento nuovo e finora unico. Come ha recentemente dimostrato uno studio di UBS, questa proposta potrebbe da sola stabilizzare il primo pilastro per i prossimi decenni. Immaginiamoci: al posto che rimanere bloccati in un ingorgo di riforme come in passato o – come attualmente previsto – discutere le proposte AVS ogni cinque anni, sarebbe necessaria una sola decisione.
Di conseguenza, l’Unione svizzera degli imprenditori ha espresso pareri molto positivi su questa proposta durante la consultazione sull’iniziativa sulle rendite. È evidente che, oltre agli effetti sull’assicurazione sociale, può contribuire in modo significativo ad alleviare la carenza di lavoratori qualificati. Per gli imprenditori, però, è prioritaria la stabilizzazione finanziaria del primo pilastro. Di conseguenza, sono delusi dal fatto che la Commissione non voglia portare avanti l’iniziativa. In particolare, la decisione di rinunciare a un controprogetto indiretto, secondo il comunicato stampa, indica che l’idea di un automatismo potrebbe essere perseguita anche altrove.