Non vi sarà l’adeguamento straordinario delle rendite AVS al rincaro

2 Marzo 2023 News

Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha respinto l'adeguamento straordinario delle rendite AVS al rincaro. I Consiglieri agli Stati seguono quindi l'opinione dell’Unione svizzera degli imprenditori: l'adeguamento supplementare delle rendite AVS avrebbe portato pochi vantaggi agli assicurati, ma avrebbe generato un inutile lavoro amministrativo e costi elevati.

La sessione in corso è stata teatro di un gradito dietro-front: nella sessione autunnale, sia il Consiglio nazionale che il Consiglio degli Stati si erano espressi a favore di un adeguamento straordinario del costo della vita; nel frattempo entrambe le camere hanno scelto di non entrare in materia sulla questione. Il Consiglio nazionale si è espresso con 97 voti contro 92 (1 astensione), il Consiglio degli Stati con 21 voti contro 20 (1 astensione). L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) è soddisfatta di questo cambiamento di rotta: il Parlamento ha riconosciuto che questo supplemento una tantum non è né necessario né utile.

Di norma, il Consiglio federale adegua le rendite (AVS e AI) ogni due anni. Per il calcolo utilizza il cosiddetto «indice misto», calcolato per metà in base ai prezzi e per metà in base all’andamento dei salari. Il calcolo di questo indice è basato sui fatti. Anche il 1° gennaio 2023 si è verificato un tale aumento a causa di un’inflazione del 2,5%. Per alcune cerchie politiche questo incremento non era sufficiente, per cui hanno rivendicato una compensazione totale dell’inflazione (2,8%).

Questo ulteriore aumento dello 0,3 %, in aggiunta all’adeguamento del Consiglio federale all’inizio dell’anno, non sarebbe stato utile dal punto di vista della politica sociale. Da un lato, gli importi in questione sarebbero stati marginali. Dall’altro, gli uffici incaricati di erogare le rendite si sarebbero trovati di fronte a un enorme onere amministrativo e avrebbero dovuto fare i conti con molte domande e problemi di attuazione.

Ma soprattutto, va sottolineato che il fondo di compensazione AVS sarebbe stato gravato da costi aggiuntivi per 420 milioni di franchi, senza la partecipazione della Confederazione. Nel settembre 2022, con l’adozione della riforma, l’AVS è stata stabilizzata a breve termine – ma per poter svolgere i compiti a lungo termine, non dovrebbero gravare ulteriormente su questa istituzione sociale in difficoltà nuovi versamenti speciale; al contrario sono necessarie riforme. Il fatto che anche le due camere abbiano riconosciuto e scongiurato questi pericoli è rallegrante dal punto di vista degli imprenditori.