Dopo che il Consiglio federale ha approvato i necessari adeguamenti, a partire dal 1° gennaio 2021 i padri dei neonati potranno usufruire del congedo paternità di due settimane. La contrattazione di queste assenze retribuite è tradizionalmente stato un ambito del partenariato sociale svizzero. Già nel processo di consultazione di questa legge, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) ha criticato questa ingerenza nella competenza del partenariato sociale.
Il congedo paternità definito nella legge, che entrerà in vigore all’inizio del 2021, sostituirà le normative vigenti in materia di congedo di paternità nei CCL e nelle aziende. In altre parole: ogni azienda deve attuare il congedo paternità previsto dalla legge. Va da sé che è a discrezione dei datori di lavoro introdurre norme che vanno oltre il minimo legale. Tuttavia, queste soluzioni di più ampia portata sono illusorie per molte aziende e per interi settori che si battono per la sopravvivenza e il mantenimento degli attuali impieghi nel vortice della pandemia di coronavirus.
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