Lottare contro le disparità salariali attraverso una maggiore partecipazione delle donne all’attività lavorativa

14 Luglio 2017 Posizioni

Il Consiglio federale vuole obbligare le imprese ad effettuare analisi sui salari. Esso giustifica la sua posizione con la differenza salariale inspiegabile del 7,4% tra uomini e donne, che ritiene discriminatoria. Tuttavia, le analisi statistiche elaborate dalla Confederazione sono insufficienti e non giustificano l'intervento dello Stato nella politica salariale delle imprese. Occorre piuttosto intervenire in altri settori per consentire alle donne di partecipare equamente al mercato del lavoro.

Per ridurre le differenze di salario tra uomini e donne, il Consiglio federale propone delle analisi sui salari nelle imprese. Concludere automaticamente che una «differenza di salario inspiegabile» secondo le valutazioni dell’Ufficio federale di statistica sia una «discriminazione salariale» non è legittimo. Poiché con il metodo di analisi statistica utilizzato non è possibile registrare in modo sufficiente fattori importanti che incidono sui salari, come i risultati effettivi, le interruzioni dell’occupazione o il settore specifico di attività.

Anziché cadere nell’interventismo dello Stato sulla base di valutazioni statistiche inadeguate, si dovrebbero prendere in considerazione altri fattori. Nella loro presa di posizione sulla parità dei salari, i datori di lavoro formulano i seguenti postulati:

  • operare una chiara distinzione tra le nozioni di «discriminazione salariale» e «differenze salariali»
  • riconoscere i limiti dei metodi di analisi statistiche alfine di constatare eventuali discriminazioni salariali
  • esaminare le ragioni che sono all’origine delle differenze salariali esistenti tra i sessi. Le donne dovrebbero poter restare maggiormente attive durante gli anni di assistenza dei figli in modo tale che vi siano meno interruzioni nell’evoluzione delle loro carriere e di conseguenza meno differenze salariali. Inoltre, s’impone un cambiamento di mentalità in materia di organizzazione nell’ambito familiare, considerato che i modelli familiari che prevalgono possono rendere più difficile per le donne e in particolare per le madri una partecipazione paritaria al mercato del lavoro
  • fare in modo che la Confederazione riconosca la validità degli strumenti esistenti per l’esame delle differenze di salario da parte delle imprese e dei risultati ottenuti. Gli strumenti esistenti sono in particolare considerati superiori al programma di analisi standard che la Confederazione stessa mette a disposizione.