L’economia ha bisogno di più specialisti provenienti da Stati terzi

Tutto lascia trasparire che i contingenti di lavoratori extra-europei altamente qualificati non siano sufficienti sino alla fine dell’anno e che si verificheranno, come l’anno scorso, dei ritardi nell’esame dei permessi. Considerati i probabili bisogni delle imprese per il 2019, occorre dunque portare ad almeno 8500 unità il contingente per i cittadini di paesi terzi. Questo aumento sarebbe positivo anche per i lavoratori svizzeri e non rimetterebbe in discussione la preferenza indigena.

Il numero di permessi di dimora e di permessi di breve durata per la manodopera proveniente da Stati al di fuori dell’UE/AELS è nuovamente insufficiente per il corrente anno. Il contingente non permette di rispondere alla domanda in specialisti dell’economia. Bisogna dunque attendersi delle difficoltà entro la fine dell’anno, in particolare per i permessi di dimora (permesso B). Vari settori ritengono che la necessità di specialisti altamente qualificati continuerà ad aumentare, poiché questo tipo di manodopera è semplicemente troppo limitato sul mercato svizzero relativamente piccolo, ma anche nella zona UE/AELS. A seguito di queste considerazioni, l’Unione svizzera degli imprenditori, invitata ad esprimersi nella procedura di consultazione per fissare i contingenti massimi, chiede almeno 8500 permessi per i cittadini di Stati terzi altamente qualificati. Dal momento che mancano soprattutto permessi B, le 500 unità mancanti rispetto al 2014 devono essere messe a disposizione proprio per dei permessi B.

Già in passato, i permessi per i lavoratori originari di paesi terzi erano concessi solo in caso di impossibilità di reperire le persone idonee in Svizzera o nella zona dell’UE/AELS. La preferenza indigena rispetto ai cittadini dell’UE/AELS, che entrerà tra poco in vigore, si pratica già da anni nei confronti dei lavoratori di paesi terzi.

Per alcune imprese, è essenziale poter disporre di contingenti sufficienti per assumere specialisti negli Stati terzi, senza contare che i benefici sono molteplici. Di fatto, queste stesse imprese creano e preservano numerosi impieghi per i lavoratori svizzeri, favoriscono l’innovazione e generano del valore aggiunto per l’economia svizzera.