L’economia chiede chiarimenti a livello politico

17 Aprile 2021 Comunicati stampa

L’economia svizzera accoglie con favore i previsti colloqui sull'accordo quadro al più alto livello politico. Le organizzazioni mantello dell'economia economiesuisse e l’Unione svizzera degli imprenditori chiedono al Consiglio federale di chiarire rapidamente i punti in sospeso con i vertici dell'UE. È nell'interesse di tutto il paese assicurare il percorso bilaterale per il futuro.

I colloqui con l’UE per chiarire i punti in sospeso sono nella fase decisiva. Viste le palesi differenze tra la Svizzera e l’UE, il Consiglio federale deve ora dare prova di leadership e impegnarsi a fondo per chiarire i punti aperti dell’accordo quadro. Le organizzazioni mantello dell’economia economiesuisse e l’Unione svizzera degli imprenditori accolgono quindi con favore i colloqui diretti tra il Consiglio federale e la Commissione dell’UE. Entrambe le parti hanno un forte interesse economico a trovare una soluzione ai tre punti aperti: aiuti di Stato, misure di accompagnamento e cittadinanza europea. Il successo dei colloqui è un prerequisito affinché l’accordo quadro trovi la necessaria maggioranza politica in Consiglio federale.

Relazioni ordinate e sicure con l’Unione europea sono importanti per la Svizzera. Grazie agli accordi bilaterali, i legami economici poggiano su una base stabile che negli anni passati ha garantito alla Svizzera un’economia prospera. L’UE rimarrà anche nel futuro prossimo il più importante partner commerciale dell’economia svizzera, fortemente orientata all’esportazione. Circa la metà delle esportazioni svizzere sono destinate al mercato unico europeo. Deve quindi rimanere un obiettivo prioritario della politica economica estera svizzera garantire che il percorso bilaterale possa essere portato avanti con successo. Più di un milione di lavoratori in Svizzera dipendono direttamente o indirettamente dal libero accesso al mercato interno. «Per le industrie MEM, il percorso bilaterale e l’accordo quadro sono centrali. Il Consiglio federale deve quindi trovare una soluzione con l’UE», afferma Martin Hirzel, presidente di Swissmem.

Gli accordi bilaterali con l’UE sono essenziali per il settore della ricerca e la forza innovativa della Svizzera: «L’innovazione è la base della nostra competitività e quindi del nostro benessere. Gli accordi bilaterali permettono ai nostri ricercatori di essere all’avanguardia – questo non va messo in pericolo con leggerezza», è convinto Matthias Leuenberger, presidente di scienceindustries. Gli accordi bilaterali sono anche di grande importanza anche per la Svizzera come piazza finanziaria di successo a livello internazionale. «È un obbligo politico di un Consiglio federale che agisce nell’interesse dei cittadini svizzeri creare un quadro chiaro con regole vincolanti e accettabili per entrambe le parti. Questo è l’unico modo per preservare il benessere in Svizzera a medio e lungo termine», afferma Herbert Scheidt, presidente dell’Associazione dei banchieri.

L’economia si appella quindi al Consiglio federale affinché prenda in mano le redini e lavori per un chiarimento e una conclusione positiva dei negoziati.

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