Il progetto di legge sulla riforma della previdenza professionale (riforma LPP) è stato bocciato dal popolo. Gli imprenditori deplorano questa decisione, poiché il progetto di legge avrebbe modernizzato il secondo pilastro, adattandolo alle circostanze attuali, garantendo una maggiore equità intergenerazionale e offrendo a molte persone una migliore sicurezza finanziaria per la vecchiaia.
Rischio di blocco delle riforme e di situazione di stallo
L’Unione svizzera degli imprenditori aveva già sottolineato durante la campagna di votazione che un rifiuto della riforma della LPP non solo sarebbe stata un’occasione persa, ma avrebbe potuto rendere impossibili in futuro ulteriori riforme del 2° pilastro. La proposta che è stata sottoposta al voto oggi ha richiesto anni per essere raggiunta; il compromesso è stato finemente equilibrato, ben bilanciato e ampiamente sostenuto.
Mantenimento del collaudato sistema a tre pilastri
Il fatto che la riforma adottata non sia stata convincente ha un impatto negativo anche sul nostro collaudato sistema a tre pilastri: l’auspicata stabilizzazione del 2° pilastro è stata ancora una volta mancata. Ora gli stessi ambienti che si sono opposti per motivi politici alla modernizzazione del 2° pilastro, affermeranno che l’AVS dovrà invece essere ampliata con maggiore urgenza. Gli imprenditori si oppongono a ciò, soprattutto poiché con la tredicesima rendita AVS è stato appena deciso un costoso ampliamento, il cui finanziamento non è ancora chiarito. In secondo luogo, la Svizzera farebbe bene a continuare a difendere un sistema a tre pilastri moderno e sostenibile. I Paesi con sistemi previdenziali a ripartizione pura guardano con invidia alla Svizzera. Coloro che si adoperano in ogni occasione per indebolire il 2° pilastro rendono un pessimo servizio al Paese, poiché esso, grazie al sistema a capitalizzazione, rispetto all’AVS è molto meno influenzato dai cambiamenti demografici, come l’invecchiamento della popolazione, e quindi previene la povertà in età avanzata.
Quale prossimo passo, il dibattito politico si concentrerà nuovamente sul primo pilastro e sul finanziamento della tredicesima rendita AVS, per il quale gli imprenditori sono favorevoli a un aumento temporaneo dell’IVA prima che la riforma dell’AVS nel 2026 stabilisca la giusta rotta per un finanziamento sostenibile con misure strutturali. Ciò include, in particolare, un aumento dell’età di pensionamento, una misura che molti Paesi europei con le stesse sfide demografiche della Svizzera, tra cui Islanda, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi, hanno adottato da tempo.
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