Più impegno contro la carenza di manodopera qualificata

30 Giugno 2022 Comunicati stampa

In occasione della tradizionale Giornata dei datori di lavoro dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), l'attenzione si è concentrata sulla carenza di lavoratori qualificati in Svizzera e nel resto dell’Europa. La richiesta dei datori di lavoro di misure efficaci e di azioni rapide è stata concretizzata attraverso il punto di vista dei vari settori.

Dopo aver offerto un’analisi della situazione, la Giornata dei datori di lavoro di quest’anno ha proposto una panoramica sull’urgente questione relativa alla carenza di manodopera qualificata dal punto di vista dei datori di lavoro in Svizzera e in Austria, e ha dato voce a rappresentanti di vari settori dell’economia. «La crisi del coronavirus ha mostrato ai datori di lavoro molti ambiti in cui è necessario migliorare: questa opportunità non deve essere persa», ha sottolineato il presidente dell’USI Valentin Vogt nel suo discorso presidenziale. Ma con la guerra in Ucraina, una nuova crisi, ben più drammatica dal punto di vista geopolitico, sta nuovamente frenando la ripresa economica in Svizzera. Mentre in questo campo il Consiglio federale fa fronte comune con l’UE, i negoziati sull’ulteriore sviluppo del modello bilaterale sono in fase di stallo. Ma relazioni solide e giuridicamente garantite con l’Europa sono indispensabili, soprattutto in questo momento. Vogt ha sottolineato che la comunità imprenditoriale si aspetta una leadership e un’azione rapida da parte del governo.

La giornata degli imprenditori si è poi focalizzata sulla carenza di lavoratori qualificati, aggravata dalla pandemia di Covid-19. Che impatto ha sui settori interessati? Quali soluzioni e rivendicazioni hanno i datori di lavoro nei confronti della politica? Il direttore dell’USI Roland A. Müller ha affrontato questi punti nella sua presentazione. A causa dell’invecchiamento demografico, si prevede una carenza di lavoratori qualificati di circa 1,3 milioni di persone entro il 2050. Alla luce di ciò, i datori di lavoro intendono sfruttare il potenziale di manodopera nazionale. Soprattutto per quanto riguarda le donne, è necessario concentrarsi sul miglioramento della conciliabilità tra lavoro e famiglia e sulla riduzione dei disincentivi fiscali. Inoltre, «per i dipendenti più in là con l’età è fondamentale mantenere e promuovere le loro competenze nel mercato del lavoro», ha sottolineato Müller. A tal fine, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) ha lanciato la rete di datori di lavoro focus50plus. Ma anche in futuro la Svizzera dipenderà dall’immigrazione dai Paesi dell’UE/AELS e dagli Stati terzi: per questo sono decisive buone condizioni quadro e la garanzia della libera circolazione delle persone.

Gli stessi toni sono stati utilizzati anche per quanto riguarda l’aggravarsi della carenza di lavoratori qualificati nella vicina Austria. Come ha sottolineato Georg Knill, presidente della Federazione dell’industria austriaca, l’Austria prevede una riduzione della forza lavoro dall’attuale 52 per cento al 47 per cento entro il 2050. Per affrontare il problema a lungo termine, il governo sta lavorando a una strategia globale per la manodopera qualificata che comprende varie misure come l’apprendistato, l’inclusione nel mercato del lavoro di donne e anziani e l’immigrazione qualificata.

Nel corso della tavola rotonda, i rappresentanti dei vari settori economici hanno discusso il modo in cui la carenza di manodopera qualificata viene vissuta e affrontata dai settori. Qual è la ragione della grave carenza di personale qualificato nel settore sanitario e come si possono attirare i giovani in questo settore? Rolf Zehnder, ex direttore dell’Ospedale Cantonale di Winterthur e vicepresidente di H+ ha sottolineato che, oltre al salario, giocano un ruolo importante la cultura aziendale e l’atmosfera lavorativa. Thomas Bösch, responsabile HR di Novartis Svizzera, è consapevole del fatto «che è un privilegio per l’industria farmaceutica poter compensare la mancanza di lavoratori qualificati attraverso le quote dei Paesi terzi». «La mancanza di lavoratori qualificati è un vero e proprio freno alla crescita», ha avvertito Judith Bellaiche, direttrice di Swico, l’associazione di categoria dell’industria svizzera dell’ICT e dell’online.

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Fresco di stampa: il Rapporto annuale 2021

Nonostante da febbraio di quest’anno le prospettive economiche siano nuovamente offuscate a causa della guerra in Ucraina, i principali temi e progetti sono di immutata rilevanza per i datori di lavoro. In una lunga intervista lo confermano anche i membri del Comitato direttivo Brigitte Lüchinger (AGV) e Martino Piccioli (AITI). Il contributo analizza come il telelavoro, nell’ambito del processo di digitalizzazione, abbia beneficiato di un ulteriore e duraturo impulso dalla pandemia.

Qui si trovano tutti i contenuti del rapporto annuale.