Il Consiglio federale reagisce all’aumento significativo del numero di casi e chiuderà per un mese a partire dal 22 dicembre le attività nei settori della ristorazione, del tempo libero, della cultura e dello sport. Inoltre, la capacità dei negozi sarà limitata, con orari di apertura invariati. Il Governo lascia un po’ più di margine di manovra a quei cantoni che mostrano un andamento epidemiologico più favorevole.
L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) ritiene che le decisioni del Consiglio federale siano adeguate e proporzionate. I datori di lavoro si rallegrano del fatto che il Consiglio federale non abbia esteso le misure ad altri settori dell’economia. Ciò che conta in questa fase è una guida a livello nazionale del Consiglio federale con parametri di riferimento trasparenti che incentivino i Cantoni a revocare le chiusure imposte.
Con i nuovi oneri, è tanto più urgente per l’economia che i pagamenti di aiuti concordati ai settori in difficoltà vengano effettuati più rapidamente di quanto previsto finora. L’USI è convinta che le tempistiche siano ora essenziali per evitare un’ondata di fallimenti. L’aumento di 2,5 miliardi di franchi appena approvato dal Parlamento dipende dall’ulteriore corso della pandemia e dalla strategia di vaccinazione. Per i datori di lavoro un aumento in questo momento è prematuro.
Per far fronte alla crisi economica, rimane un elemento centrale per l’USI l’indennità per i lavoratori a lavoro ridotto. Per questo motivo, l’organizzazione mantello concorda sul fatto che il Consiglio federale semplifichi questo strumento in modo non burocratico. Inoltre, le persone con salari bassi saranno indennizzate al 100 per cento.
Maggiori informazioni
- Roland A. Müller, Direttore, tel. 079 220 52 29, roland.mueller@arbeitgeber.ch
- Daniella Lützelschwab, responsabile settore mercato del lavoro e diritto del lavoro, tel. 079 179 85 78, luetzelschwab@arbeitgeber.ch