«World Skills 2023» in Svizzera?

13 Marzo 2018 News

Il Consiglio nazionale è favorevole all’organizzazione in Svizzera dei Campionati professionali mondiali 2023. Esso intende così garantire il seguito della partecipazione del nostro paese ai Campionati professionali europei. Per questo lancia un segnale a favore di una formazione professionale forte e si dimostra critico verso il Consiglio federale che ha ritirato l’ultima candidatura di «Basilea 2021» per ragioni finanziarie.

Contro la raccomandazione del Consiglio federale, il Consiglio nazionale ha adottato quasi all’unanimità una mozione che chiede l’organizzazione in Svizzera del più grande show professionale del mondo che avrà luogo nel 2023. La decisione del Nazionale è l’espressione di una certa delusione nei confronti del Consiglio federale che l’anno scorso ha bocciato per ragioni finanziarie la candidatura basilese per il 2021. L’impegno della Confederazione dovrebbe essere di circa 30 milioni di franchi. Quasi contemporaneamente, il Consiglio federale ha invece approvato un contributo ai Giochi olimpici invernali «Sion 2026» per quasi un miliardo di franchi. La mozione è ora trasmessa al Consiglio degli Stati che dovrà trattarla a sua volta.

I concorsi professionali sono la migliore pubblicità per il sistema svizzero di formazione professionale. Tuttavia, l’ utilizzo razionale e sostenibile delle competizioni professionali come vetrina per la formazione professionale richiede un concetto che garantisca contemporaneamente la partecipazione del team Swiss Skills alle competizioni internazionali, l’organizzazione di campionati nazionali di professionismo (esempio: Berna 2018) e di competizioni professionali internazionali in Svizzera; lo stesso concetto ha lo scopo di conciliare efficacemente gli obiettivi più importanti come il lavoro giovanile, la promozione dei talenti e il marketing internazionale. Questo lavoro concettuale deve essere portato avanti dalla Fondazione Swiss Skills in collaborazione con la Confederazione e le associazioni di categoria. Un mandato d’esame parlamentare sarebbe probabilmente più efficace del quadro ristretto di una mozione.