Il modello di finanziamento dei corsi elaborato dal legislatore e dai partner della formazione professionale per rafforzare la formazione professionale superiore mediante un aiuto finanziario alla persona deve concretizzarsi con un’ordinanza. Il Consiglio federale prevede di esaurire il margine di manovra che la legge gli concede per promuovere il sistema degli esami federali. Secondo questo schema, i partecipanti al progetto dovrebbero ottenere, dopo aver passato gli esami federali, la restituzione da parte della Confederazione del 50% delle loro spese del corso. L’idea è di rafforzare in futuro questo settore della formazione e accordargli un sostegno più sistematico dei poteri pubblici di quanto non era il caso finora.
Tuttavia, nell’ottica dell’esecuzione concreta di questo modello, si tratta di affrontare diverse sfide che l’Unione svizzera degli imprenditori espone nella sua risposta alla procedura di consultazione. Da una parte, una stretta interpretazione del finanziamento da parte della Confederazione basata sulla persona significherebbe confrontare i datori di lavoro che sostengono i loro collaboratori in questa formazione continua in maniera determinante, anzi integrale, a problemi non trascurabili. Questo perché il sostegno della Confederazione è destinato esclusivamente ai contributi versati dai partecipanti stessi. Ciò è in contrasto con la prassi attuale, secondo la quale i corsi sono sovvenzionati dai Cantoni indipendentemente dalla fonte di finanziamento.
Inoltre, i datori di lavoro vedono un potenziale di miglioramento nella pianificazione del finanziamento transitorio, per i casi di rigore previsti. Per questo la prova del bisogno dovrebbe essere fornita sulla base di criteri appropriati.