L’incontro annuale di alto livello dei partner della formazione, presieduto dal capo del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca, era contrassegnato da un’agenda fitta di appuntamenti. Le decisioni più importanti sono state prese nei settori della formazione professionale superiore, dell’iniziativa Formazione professionale 2030 e delle qualifiche professionali per gli adulti.
Nel corso della riunione ai vertici, i partecipanti hanno preso atto della relazione sul lavori svolti nell’ambito del progetto “Posizionamento delle scuole specializzate superiori” della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) e hanno approvato un pacchetto di misure. Gli attori concordano sul fatto che le scuole universitarie professionali, in quanto parte della formazione professionale superiore, debbano continuare a consentire ai professionisti senza diploma di maturità di ottenere una qualifica di livello terziario e fornire all’economia specialisti e manager specializzati. L’orientamento alla pratica e l’allineamento alle esigenze del mercato del lavoro continueranno a essere caratteristiche fondamentali della formazione professionale superiore. Il pacchetto di misure prevede, tra l’altro, la protezione della denominazione delle “Scuole specializzate superiori SSS” con un piano di studi riconosciuto. Altre misure comprendono l’esame del titolo di “Professional Bachelor” e una maggiore cooperazione tra gli operatori della formazione professionale e quelli della formazione superiore. La SEFRI continuerà a implementare rapidamente queste misure insieme ai suoi partner.
L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) sostiene queste misure e la loro attuazione nel più breve tempo possibile. Durante l’incontro, il presidente dell’USI Valentin Vogt ha sottolineato che per per rafforzare la formazione professionale superiore è necessario prendere in considerazione tutte le qualifiche, non solo quelle delle SSS. Le misure adottate mirano in particolare a migliorare il riconoscimento della formazione professionale nel suo complesso e a rafforzare i suoi corsi, compresi quelli CAS/DAS/MAS. Queste qualifiche non formali godono oggi di un elevato status nella società.
Un altro punto all’ordine del giorno della riunione è stata la situazione attuale dell’iniziativa “Formazione professionale 2030”. Nell’anno in corso sono stati compiuti alcuni progressi nei lavori di progetto. L’anno prossimo l’attenzione sarà rivolta soprattutto al lavoro in corso per ottimizzare il processo di sviluppo professionale, nonché ai corsi interaziendali e al finanziamento delle procedure di qualificazione. In particolare, l’USI chiede che, in caso di disaccordo tra i partner, i canali decisionali nel processo di sviluppo professionale siano chiariti e semplificati. Per mantenere la disponibilità delle aziende a fornire formazione, è essenziale che le professioni continuino a svilupparsi in linea con le esigenze dell’economia. Le organizzazioni del mondo del lavoro devono coinvolgere strettamente le aziende nel processo di sviluppo professionale ed essere rafforzate nel loro ruolo.
Un altro tema dell’incontro di quest’anno è stato quello delle qualifiche professionali per gli adulti: facilitando il più possibile l’ottenimento di una qualifica professionale, si dovrebbero proteggere meglio dalla disoccupazione. Le misure sviluppate in comune mirano a creare un migliore accesso alle opportunità formative e alle procedure di qualificazione. Anche l’USI accoglie con favore questo impegno e continua a svolgere il suo ruolo nella promozione delle qualifiche professionali per gli adulti. Anche in questo caso, tutti gli stakeholder sono chiamati in causa ed è importante imparare dall’esperienza maturata nei vari settori.