Risultati di ripartizione allarmanti per AVS e AI

27 Marzo 2018 News

Per il 2017, i risultati di ripartizione di AVS e AI sono al disotto delle previsioni. Nell'AVS, il problema strutturale continua ad aggravarsi a seguito dell’invecchiamento della popolazione. È dunque necessario avviare senza indugi la prima tappa della riforma annunciata. Nel frattempo, la riduzione dell’indebitamento dell’AI non avanza come sperato e richiede dunque ulteriori misure di sgravio strutturali.

Compenswiss ha presentato i risultati di ripartizione di AVS, AI e IPG per l’esercizio 2017. Il fondo di compensazione dell’AVS registra un risultato di ripartizione negativo di 1’039 milioni di franchi. Si tratta di 300 milioni di franchi in meno rispetto alle previsioni dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS). Altro tema preoccupante: le entrate sono inferiori di quasi 400 milioni alle previsioni. Ciò è dovuto principalmente alla diminuzione del flusso migratorio netto che, già nel 2017, è stato nettamente più marcato di quanto ci si attendeva. E questo movimento potrebbe proseguire anche negli anni futuri. L’ipotesi di un’immigrazione netta di 60’000 persone in media all’anno fino al 2030 non è affatto realistica.

Con 797 milioni di franchi, l’AI ha conseguito a prima vista un buon risultato di ripartizione nel 2017. Esso è tuttavia inferiore di circa 60 milioni di franchi al previsto. Ciò è dovuto principalmente anche ai minori ricavi. L’AI ha beneficiato nel 2017 per l’ultima volta delle entrate legate all’aumento temporaneo dell’IVA dello 0,4% e dell’assunzione degli interessi del debito da parte della Confederazione. Se si detraggono dal risultato della ripartizione quasi 1,2 miliardi di franchi di entrate supplementari, limitati a fine 2017, l’AI continua a registrare un disavanzo strutturale di poco inferiore ai 400 milioni di franchi.

Le cifre svelate da Compenswiss non annunciano nulla di buono per l’AVS e l’AI. Non solo i problemi strutturali si aggravano, ma il degrado è più sensibile di quanto annunciato dal Consiglio federale. La necessità di intervenire aumenta sia per l’AVS che per l’AI. Nell’AI tutto indica che una riforma puramente qualitativa non è sufficiente, ma che sono necessarie misure strutturali di sostegno. L’AVS richiede una prima rapida fase di riforma, con un graduale adeguamento dell’età di pensionamento a 65/65 anni in quattro fasi e un moderato aumento dell’imposta sul valore aggiunto. In una seconda fase, a partire dalla metà degli anni 2020, l’età pensionabile dovrà essere adeguata gradualmente e in modo da poter pianificare facilmente l’aumento della speranza di vita.