Ogni anno, centinaia di persone provenienti da paesi non appartenenti all’UE e all’AELS studiano nelle università svizzere. Spesso questi specialisti, con una formazione costosa, devono lasciare nuovamente la Svizzera dopo aver completato gli studi perché, in quanto cittadini di paesi terzi, non hanno più una base valida per un permesso di lavoro. Di conseguenza, molti di loro si recano all’estero per cercare lavoro e, una volta trovato, il mercato del lavoro svizzero li perde. Questa circostanza è particolarmente problematica se si considera la forte carenza di lavoratori qualificati in Svizzera.
La situazione è ora destinata a cambiare con la mozione 17.3067 “Gli specialisti formati a caro prezzo in Svizzera devono poter lavorare nel nostro Paese”. Questa mozione chiede un’eccezione nell’ambito delle quote per i lavoratori provenienti da paesi non appartenenti all’Unione europea e ai Paesi dell’AELS. Il Parlamento aveva approvato questa mozione, con l’Unione Svizzera degli Imprenditori (USI) che ha subito sostenuto la proposta. Nella riunione del 19 ottobre 2022, anche il Consiglio federale ha accolto questa richiesta adottando un messaggio sulla modifica della legge sugli stranieri e la loro integrazione (LStrl). In base a ciò, chiunque consegua un master o un dottorato in un settore in cui c’è carenza di lavoratori qualificati dovrebbe poter rimanere e lavorare in Svizzera, anche se proviene da un paese terzo.
Gli imprenditori salutano con favore questo passo, che rende la Svizzera ancora più attrattiva come piazza economica e di sviluppo per gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) a valore aggiunto. Molte industrie contano sulla possibilità di reclutare lavoratori qualificati da tutto il mondo. La forte concorrenza internazionale per i migliori lavoratori qualificati pone delle sfide importanti alle aziende svizzere. Per questo motivo, è necessario e sensato sfruttare il potenziale dei laureati disponibili nelle università svizzere.
Con la sua soluzione, il Consiglio federale si concentra in modo mirato sui laureati universitari. La questione di come trattare i diplomati dei corsi di formazione superiore riconosciuti a livello federale rimane irrisolta. Anche di questi ultimi si ha un disperato bisogno in molti settori.