La previdenza professionale, gestita in forma paritetica, è un settore centrale del partenariato sociale. Per questo motivo nell’aprile del 2018 l’allora presidente della Confederazione, Alain Berset, ha dato mandato alle parti sociali di elaborare una soluzione ai problemi più urgenti del secondo pilastro. Dopo intense trattative, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), Travail.Suisse e l’Unione Sindacale Svizzera (USS) hanno trovato una soluzione: il compromesso delle parti sociali. La proposta di riforma «LPP 21» del Consiglio federale si basa su questo compromesso.

La soluzione modernizza la LPP, tiene conto in modo equilibrato dei diversi interessi e non da ultimo, a nostro avviso, è in grado di trovare maggioranze. Il compromesso tra le parti sociali viene qui di seguito spiegato brevemente:

Grazie alla combinazione scelta di misure sul lato dei contributi e delle prestazioni, i costi aggiuntivi legati al compromesso, per un totale di 0,8 percentuali di contributi salariali, sono proporzionati e rientrano in quelle che erano le attese alla vigilia. La proposta è convincente anche perché offre un buon rapporto qualità-prezzo ed è quindi adatta anche alle PMI. A differenza dei precedenti tentativi di riforma, per la generazione di transizione il modello proposto non solo consente l’immediata riduzione del tasso di conversione, ma elimina anche la necessità per le casse pensioni di tenere una «doppia contabilità». Inoltre, il modello è semplice, veloce ed economico da implementare.

Le parti sociali presentano la loro soluzione di compromesso per la riforma della LPP