Sì con riserva alla modernizzazione della vigilanza dell’AVS

Il Consiglio federale intende modificare la legge sull’AVS per modernizzare la vigilanza e la gestione del primo pilastro. I datori di lavoro accolgono favorevolmente l’orientamento del progetto del Consiglio federale, ma respingono alcune proposte.

In passato, il sistema del primo pilastro si è rivelato efficace. L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) riconosce, nella sua risposta alla procedura di consultazione, l’aspirazione del Consiglio federale a modernizzare le regole di gestione e di vigilanza del primo pilastro. Il progetto dev’essere pianificato in modo che le disposizioni della legge abbiano un effetto positivo sullo sfruttamento delle opportunità offerte dall’automazione e dalla digitalizzazione nel primo pilastro. Ma dal momento che alcune delle disposizioni del Consiglio federale comportano costi amministrativi elevati, l’USI chiede un rapporto costi/benefici di tutte le disposizioni e delle loro conseguenze.

Il Consiglio federale intende così procedere nella previdenza professionale a vari adattamenti di punti sui quali i datori di lavoro nella loro maggioranza adottano un punto di vista critico. Ad esempio, l’USI rifiuta risolutamente l’adozione della tassa di sorveglianza dovuta per il tramite del fondo di garanzia. Al contrario, essa sostiene la nuova regolamentazione che impedisce ai membri dei governi cantonali di far parte degli organi di vigilanza degli istituti di previdenza del secondo pilastro. Contemporaneamente, l’USI sconsiglia di perseguire l’idea di un controllo migliore del trasferimento delle prestazioni di libero passaggio. Non vi è nessuna necessità di agire sul piano legislativo a tale proposito. Le disposizioni proposte in materia di esecuzione non sono più convincenti, non più dei costi che ne deriverebbero. Inoltre, l’USI condivide l’inasprimento delle condizioni di ripresa di effettivi di beneficiari di rendite.